LEGITTIMO L’ASCOLTO DEL MINORE INFRADODICENNE CAPACE DI DISCERNIMENTO DIRETTAMENTE DAL GIUDICE NEL PROCEDIMENTO DI SEPARAZIONE DEI GENITORI
19 novembre 2020

Con la sentenza n. 25563 del 13 novembre 2020 la Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimità dell’ascolto del minore effettuato direttamente dal Giudice: l’ascolto diretto del minore (anche infradodicenne) capace di discernimento da spazio alla partecipazione attiva del minore nel procedimento che lo riguarda, mentre la consulenza è indagine che prende in considerazione una serie di fattori quali in primo luogo la personalità, la capacità di accudimento e di educazione dei genitori, la relazione in essere con il figlio.
In particolare, la Corte ha affermato che, in tema di separazione personale tra coniugi, ove si assumano provvedimenti in ordine alla convivenza dei figli con uno dei genitori, l'audizione del minore infradodicenne, capace di discernimento, costituisce adempimento previsto a pena di nullità, in relazione al quale incombe sul giudice un obbligo di specifica e circostanziata motivazione – tanto più necessaria quanto più l'età del minore si approssima a quella dei dodici anni, oltre la quale subentra l'obbligo legale dell'ascolto – non solo se ritenga il minore infradodicenne incapace di discernimento ovvero l'esame manifestamente superfluo o in contrasto con l'interesse del minore, ma anche qualora il giudice opti, in luogo dell'ascolto diretto, per un ascolto effettuato nel corso di indagini peritali o demandato ad un esperto al di fuori di detto incarico, atteso che l'ascolto diretto del giudice dà spazio alla partecipazione attiva del minore al procedimento che lo riguarda, mentre la consulenza è indagine che prende in considerazione una serie di fattori quali, in primo luogo, la personalità, la capacità di accudimento e di educazione dei genitori, la relazione in essere con il figlio.
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